ReverseLab

In Corso

Progetto

Carcere San Vittore, Milano

Instagram @reverselab.polimi 

Progetto di:
Laboratorio Carcere

Andrea di Franco, DAStU

Francesca Piredda, Design

Mariana Ciancia, Design
Gianfranco Orsenigo, DAStU

Chiara Ligi, Design
Marianna Frangipane
, DAStU

Partner:

Maurice Pefura, artista 
Forme Tentative ETS 
Philo – Pratiche filosofiche
PAC Padiglione d’Arte Contemporanea Milano   
Casa circondariale di Milano San Vittore “Francesco di Cataldo” 
studio òbelo 

Con il contributo di  
Fondazione di Comunità Milano

Sponsor tecnico  
Tecnico, un brand by Sforzin Illuminazione  

L’iniziativa è promossa nell’ambito delle attività di Off Campus San Vittore e rilanciata da CRAFT competence center anti-fragile territories, del Dipartimento di Architettura e Studi Urbani – Politecnico di Milano 

Uno spazio per l’arte contemporanea tra il carcere e la città. 

ReverseLab. Il progetto   

ReverseLab riqualifica e riattiva uno spazio inabitabile, rimasto chiuso dalla seconda metà degli anni ’80 del ‘900, trasformandolo in un luogo dedicato alla produzione artistica e culturale. Grazie al progetto, quest’area dismessa viene convertita in un laboratorio permanente, che ospiterà attività formative rivolte alle persone detenute, ma che sarà anche uno spazio espositivo aperto al pubblico, con l’obiettivo di creare forme di dialogo e integrazione tra il carcere e la città.   

Uno spazio-ponte tra passato e presente, in cui l’arte diventa la lente attraverso cui carcere e città si guardano: il mezzo attraverso il quale le persone possono esprimersi e condividere le loro storie, in connessione e comprensione reciproca, fra “dentro” e “fuori”. 

Sostieni il progetto sulla pagina del nostro partner Forme Tentative ETS 

La mostra 

ReverseLab inaugura con la mostra a cura di Diego Sileo “GLI ARTISTI SONO QUELLI CHE FANNO CASINO. Frammenti dal carcere di San Vittore”, che presenta l’opera site-specific creata dall’artista Maurice Pefura con il coinvolgimento di oltre 40 persone detenute. Un’opera collettiva, composta da migliaia di frammenti e tessere di carta lavorati con tecniche miste, trasforma la lunga galleria del seminterrato del primo raggio in un nuovo paesaggio urbano. 

L’installazione è arricchita dalle voci di alcune persone detenute che si raccontano in 4 stanze sonore popolando lo spazio di alcune celle, ormai in disuso. Un video racchiude i momenti salienti del workshop che ha dato vita all’opera ed avuto luogo tra marzo e giugno 2024. 

Nella “Stanza della memoria”, un video in fotogrammetria, che racconta l’intervento di trasformazione dello spazio, si alterna alle voci di agenti ed ex agenti di Polizia penitenziaria che raccontano il passato di questo luogo straordinario e terribile. 

Apertura al pubblico dal 28 settembre al 28 ottobre 2024. 

La mostra sarà visitabile il sabato e il lunedì in due turni: 14:00-15:00 e 15:00-16:00. 

Iscrizioni: per visitare la mostra, è necessario iscriversi con almeno 10 giorni di anticipo rispetto alla data della visita, al fine di ottenere un pass di accesso al carcere di San Vittore. Compila il form che trovi qui.

Invia il documento di identità a offcampus-sanvittore@polimi.it 

Milano, carcere San Vittore, 24 settembre 2024
Inaugurazione dell spazio ReverseLab con la mostra “Gli artisti sono quelli che fanno casino”
Foto e © di Matteo Bergamini/Lab Immagine Design Polimi

Il workshop   

Da marzo a giugno 2024, persone detenute di vari reparti hanno partecipato a un workshop per creare un’unica opera d’arte collettiva. Guidati dall’artista Maurice Pefura, insieme a Philo – Pratiche filosofiche, al team Laboratorio Carcere del Politecnico di Milano, e a Forme Tentative, i partecipanti hanno esplorato tecniche interpretative ed espressive diverse come scrittura, pittura, disegno e pratiche performative. Nei mesi, centinaia di frammenti multimateriali, come tessere di un mosaico, si sono andati creando e depositando a comporre l’opera. 

Milano, carcere San Vittore, 24 settembre 2024
Inaugurazione dell spazio ReverseLab con la mostra “Gli artisti sono quelli che fanno casino”
Foto e © di Matteo Bergamini/Lab Immagine Design Polimi

Instaurare un dialogo, intercettando le modalità espressive più affini a ciascuno è, da un lato, un percorso di apprendimento multidisciplinare che promuove crescita personale e competenze per il reinserimento nella società; dall’altro, un’esperienza pilota che anticipa laboratori futuri. ReverseLab è infatti un progetto in divenire che ad ogni edizione coinvolgerà un artista differente e la riqualificazione incrementale di una porzione del seminterrato. Così, gradualmente, lo spazio sarà conquistato dall’arte e dalla qualità del vivere. 

ReverseLab. Lo spazio 

Il progetto di trasformazione dello spazio prende avvio da un atto di cura collettivo. Coinvolge il carcere nelle sue diverse articolazioni attraverso un’operazione di sgombero e archiviazione di tutti quegli oggetti accumulati nel corso dei decenni, che gli conferivano un aspetto di abbandono. Una volta liberato dai materiali di scarto, l’intervento architettonico adotta un approccio incrementale e si concentra sullo spazio centrale: la galleria, lunga 50 metri e larga 5, nella sua forma e dimensione riflette le caratteristiche dei tradizionali reparti carcerari. L’intervento visibile appare minimo: di pulizia, tinteggiatura e nuove luci. L’intervento invisibile, invece, è più consistente e riguarda il risanamento dei muri e una prima riattivazione degli impianti elettrici e sanitari. Si tratta della costruzione di una nuova infrastruttura che permette allo spazio di essere utilizzato nel presente e di essere potenzialmente implementato in futuro. Il carattere indeterminato dell’intervento è una scelta metodologica oltre che formale, e riguarda l’apertura di uno spazio pronto ad accogliere nuove progettualità da formulare e riformulare nel tempo, con il carcere, con la città.  

La Stanza della Memoria   

La ‘Stanza della memoria’, anch’essa un work-in-progress, vuole restituire la ricca storia di San Vittore intrecciando memorie personali con la storia d’Italia di cui questo carcere è testimone. 

Il primo nucleo qui presentato racconta la metamorfosi dello spazio fino alla sua forma attuale. Il video, realizzato a partire da rilievi fotogrammetrici effettuati nel corso dell’anno precedente, raccoglie le testimonianze degli agenti di polizia penitenziaria sul passato di questo luogo. Questo racconto mira a preservare e valorizzare la memoria del carcere, trasformandola in un’esperienza riflessiva per il pubblico. 

Se lo spazio di ReverseLab occupa l’estensione tipica di un piano di un reparto, una ex cella, arredata con i mobili attualmente in dotazione a San Vittore, mostra la reale dimensione del carcere, rendendo tangibile la misura del vivere quotidiano al suo interno. 

Un percorso attraverso il senso e il ruolo del carcere di San Vittore nella città provando a raccontare un processo di continua trasformazione e adattamento reciproco, dal 1879 ad oggi. 

Milano, carcere San Vittore, 24 settembre 2024
Inaugurazione dell spazio ReverseLab con la mostra “Gli artisti sono quelli che fanno casino”
Foto e © di Matteo Bergamini/Lab Immagine Design Polimi